Sapresti determinare il tuo merito creditizio?
O meglio, come fai a sapere se sei davvero meritevole di un finanziamento oppure no?
Lascia che te lo dica.
Il merito creditizio è molto intuitivo come concetto. Ma credo che siano pochi coloro che hanno una vaga idea di come calcolarlo.
Non vorresti essere in grado di stimare se il merito creditizio c’è o non c’è?
Rosico molto nel dirti che io stesso non sono in grado. E che mi piacerebbe molto padroneggiare tutti i sistemi informativi e banche dati che può può disporre un banchiere – probabilmente al costo di decine e decine di migliaia di Euro.
C’è un problema… non sono un banchiere.
Eppure mi rendo sempre più conto quanto sia importante conoscere ‘sto benedetto “merito” – un’informazione preziosa come l’oro.
Prima di tutto per la banca – per evitare profili di concessione “abusiva”. Ma anche per il cliente (per non incappare in spiacevoli e dannosi “sovraindebitamenti”…)
Questo ultimo caso me lo ha confermato.
Tempo fa ho ricevuto un cliente con due beni immobili già all’asta, chiedendomi di analizzare i mutui che hanno causato l’esecuzioni.
Quando mi ha consegnato la documentazione ero davvero sorpreso. I mutui (ipotecari) non era due. Erano tre, erogati in un arco temporale di dieci anni.
Oltre a questi, vi erano anche due aperture di credito – ipotecarie anche queste – per diverse centinaia di migliaia di Euro.
A quel punto il mio stupore è triplicato.
L’esposizione debitoria era di oltre 1,1 milioni di Euro.
Pensavo di avere di fronte a me un imprenditore o comunque uno che ha rischiato in iniziative non andate a buon fine.
Ci crederesti se ti dicessi che il tizio che avevo di fronte era un ex dipendente con pensione non più alta di Euro 1.000/1.200 netti mensili?
La prima cosa che ho pensato fu che a me tutti questi soldi non me li avrebbero dati neppure pregando in dieci lingue. Figuriamoci a lui.
Adesso, come ti dicevo, ha tutti i suoi beni all’asta – e non basteranno neppure per coprire l’esposizione.
Che dire allora della banca?
… come diavolo ha fatto ad istruire e concedere tutti questi finanziamenti?
… dov’è stata la valutazione del merito creditizio?
… dov’è stata la diligenza del “buon banchiere”?
E’ evidente che con una pensione del genere, l’incapacità finanziare di rimborsare una qualsiasi rata era altamente improbabile, se non impossibile.
Ed infatti, oggi è una disfatta totale.
Ma perché ti sto raccontando tutto questo?
La risposta è … merito creditizio.
Fai tu stesso un conto rapido.
Il rapporto rata/reddito che mediamente la banca tiene conto oggi per ritenere sostenibile il mutuo non supera il 35% – indipendentemente dalle garanzie prestate.
Se il reddito mensilizzato è 1.000, puoi permetterti una rata da 350 – se non hai altri impegni finanziari con altri istituti. In quel caso, il 35% lo calcoli dalla differenza tra 1.000 e gli altri impegni che già hai (1.000 – x – y ecc.).
Indipendentemente dalla garanzia ipotecaria sottostante, ed a patto che la centrale rischi sia “pulita” (In questo post ti ho descritto alcuni consigli su come fronteggiare “illegittime segnalazioni).
Se il finanziamento è ipotecario, è ovvio che il bene sottostante venga preso in considerazione. Ma fino ad un certo punto. Ho clienti, per esempio, a cui sono state chieste garanzie personali rilasciate da terzi anche se il bene ipotecato valeva il doppio (il doppio!) del debito.
Questo perché, ovviamente, il primo step del merito creditizio era proprio al limite.
Ma tirando le somme…
Perché mi sono sentito in dovere di parlarti di merito creditizio?
Il caso che ti ho accennato sopra mi ha fatto molto riflettere. Alle volte le problematiche dei mutui non sono limitate ai regimi finanziari e all’indeterminatezza. Si estendono anche ai “comportamenti”.
Come lui, ci saranno molti altri nella medesima situazione.
Per non parlare delle aziende “abusivamente” impallinate di soldi e poi rovinosamente fallite.
Ecco perché ti consiglio di verificare se quanto meno in fase istruttoria vi sono le carte in regola in punto di “merito creditizio”.
Se non sai come procedere, ti consiglio un pratico sistema molto “basic” ma anche pratico. Non ti porterà via troppo tempo.
Si fonda su due documenti: centrale dei rischi e dichiarazione dei redditi.
Centrale dei Rischi
Prima di tutto richiedo “centrale dei rischi” (a questo link trovi tutte le informazioni utili).
Leggendola, mi assicuro che non vi siano segnalazioni pregiudizievoli
Se non trovo:
- “sofferenze”
- ritardi superiori ai 90 giorni
- disallineamenti cronici tra accordato operativo e utilizzato
La considero “pulita” – non osta di per sé alla concessione di nuova finanza.
Se una sofferenza c’è, scordati i “sordi” (detta così è molto rude e schietta, ma è così).
Anche in caso di ritardi cronici nei rimborsi delle rate, non puoi certo ritenere che la meritevolezza ci sia …
Dichiarazioni dei redditi
Ti ho detto che rata/reddito è la regina indiscussa per il voto al tuo “merito creditizio”.
Come puoi verificare la capacità reddituale se non dalla dichiarazione dei redditi?
Da buon “commercialista”, non posso che consigliarti di farti consegnare la dichiarazione dei redditi.
Appena ce l’hai sotto gli occhi, segnati questi dati e fai questi calcoli rapidi.
Vai al rigo riepilogante i redditi lordi (rigo RN 1 se persona fisica – rigo RF 60 se si tratta di società di capitali).
Toglici l’imposta netta (rigo RN 45 se persona fisica – rigo RN 23 se si tratta di società di capitali).
A quel punto, sottrai dal reddito netto tutti gli altri impegni già scadenziati – come rate di finanziamenti già in essere – e dividi per 12.
Fatto?
Quel che ottieni è una stima attendibile di quanto tu o la tua ditta può sostenere in quel momento – ogni mese.
Tornano al nostro caso, hai già compreso che con una capacità reddituale di circa 350/400 Euro mensili, non sarebbero bastate tre generazioni per rimborsare la milionata di debito.
Intanto però la banca “ha erogato”, prendendosi la garanzia “ipotecaria” (vedi che, comunque, serve…).
Chi ne farà davvero le spese, lo hai già capito.
Alla prossima
Tommaso
P.S.
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